logo

Furto del bancomat: frequentemente il cittadino riesce ad avere il rimborso degli importi prelevati in modo fraudolento.

Frequentemente arrivano dei cittadini presso gli sportelli della Federconsumatori di Modena denunciando il fatto di aver perso la carta bancomat a seguito di furto o smarrimento e di avere scoperto, successivamente, che qualcuno aveva effettuato prelievi usando il PIN.

Per questi casi, il comportamento che deve tenere il cittadino è quello di bloccare immediatamente la carta, fare la denuncia alle Forze dell’Ordine e chiedere alla propria banca il rimborso degli importi prelevati in modo fraudolento.

Purtroppo rileviamo che quasi sempre la prassi seguita dalle banche per questi casi, è quella di dare per scontata la colpa grave del cliente: se il ladro era a conoscenza del PIN, evidentemente il cliente lo aveva custodito senza la necessaria diligenza, magari scrivendolo su un foglietto o nel portafogli. Di conseguenza, respingono il reclamo del cliente e quindi niente rimborso.

Fino a pochi anni fa, al derubato non restava che rassegnarsi, oppure tentare un lungo e difficile contenzioso legale contro la banca, dall’esito incerto.

Adesso, invece, grazie al consolidato organismo preposto alla definizione extragiudiziale delle controversie tra banca e clienti, l’Arbitro Bancario Finanziario, il cittadino quasi sempre riesce ad avere il rimborso degli importi prelevati in modo fraudolento.

Federconsumatori vuole segnalare che gli ultimi casi trattati nei suoi sportelli, parliamo di 5 casi solo nel 2017, e portati alla decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario, hanno visto pronunce che ribaltano in modo netto la prassi delle banche in caso di prelievi fraudolenti, e lo fanno con argomentazioni precise ed ineccepibili.

L’Arbitro afferma in queste pronunce che “il legislatore ha disposto che il rischio inerente all’utilizzazione di mezzi di pagamento debba ricadere completamente sull’intermediario, in ragione della professionalità e capacità di gestione dei rischi inerenti all’utilizzo di strumenti valutati aprioristicamente quale “pericolosi”, e che “la grave negligenza, nella custodia del PIN, deve certamente essere provata dal prestatore del servizio (banca), che quindi sarà tenuto ad allegare fatti che supportino tale qualificazione, vale a dire fornire la prova liquida della colpa grave“, con netta esclusione di prove presuntive.

In base a queste argomentazioni, questi nostri associati si sono vesti riconoscere il diritto al rimborso integrale delle somme prelevati.

Le pronunce ci fanno concludere che l’orientamento dell’Arbitro è quindi nettamente in favore del cliente, confermando la sua imparzialità e l’utilità di utilizzare questo strumento nelle controversie con gli istituti di credito.

Rendiamo pubbliche queste vicende per far capire ai cittadini, che spesso si sentono deboli nel fronteggiare da soli simili casi, che tramite l’attività dell’associazione in difesa dei cittadini si possono vincere delle battaglie.

Maurizio Guidotto

Presidente Federconsumatori Modena

"Realizzato nell'ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l'utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2015"

Questo sito web impiega cookie tecnici e di profilazione, proseguendo nella navigazione si acconsente al loro utilizzo. close [ informativa ]